Oggi vi spiegherò come preparare le gözleme, che possiamo paragonare sotto certi aspetti alle crepes. In Turchia sono molto apprezzate e diffusissime. Ne esistono di tanti tipi, le classiche sono con tritato o con spinaci e beyaz peynir (formaggio simile al feta greco), mentre qulle più “moderne” hanno tanti ingredienti diversi all’interno.
L’impasto va lavorato con un mattarello, in Turchia si utilizza l’oklava, che è un lungo mattarello, poiché la pasta deve essere estesa finemente.
Aggiungo anche che il vero gözleme veniva fatto senza lievito (mia mamma esperta conoscitrice di farinacei, non usava lievito e stendeva delle gözleme incredibili). Io vi proporrò una ricetta più semplice da preparare, che potrete fare subito. Allo stesso modo mangerete una gözleme all’altezza di quelle fatte in Turchia.
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Gli ingredienti per preparare l’impasto delle gözleme
Di seguito gli ingredienti per l’impasto.
- mezza busta di lievito secco
- 250 gr di acqua
- 400 gr di farina forte (per pane o pizza)
- 15 gr di sale
- 10 gr di zucchero
- 40 gr burro morbido
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Ingredienti per la farcitura
- 200 gr di tritato
- mezza cipolla tritata
- mezzo peperone tagliato a dadini (verde o giallo)
- prezzemolo
- formaggio grattugiato (per me emmenthal o cheddar, un formaggio con un gusto intenso)
- sale e pepe
- olio di oliva
E burro fuso per il tocco finale….
Come preparare le gözleme
La prima tappa riguarda ovviamente la preparazione dell’impasto. Dobbiamo mescolare l’acqua con il lievito e lo zucchero che devono sciogliersi. Aspettiamo un paio di minuti e aggiungiamo il burro morbido, la farina ed infine il sale. Impastiamo per bene (con l’impastatrice impostiamo 3 minuti) per ottenere un impasto liscio che non si appiccica e lasciamo riposare.
Nel frattempo prepariamo la farcitura, in una padella facciamo rosolare la cipolla, aggiungiamo il tritato e il peperone tagliato a dadini. Lasciamo cuocere. Aggiungiamo sale, pepe e prezzemolo. Lasciamo cuocere. Appena il tritato sarà cotto lo lasciamo raffreddare.
Trascorso il tempo di lievitazione, dividiamo l’impasto, io l’ho diviso in 6 parti (palline) di taglia media, stendiamo ogni pallina il più sottile possibile. Ovviamente non è una sfida a chi stende di più, ognuno deve stendere secondo le proprie capacità.
Se non riuscite a creare una bella forma rotonda e fine, stendete più che potete e poi tagliate la sagoma con un piatto piano, verrà bella e tonda ugualmente. Quando usavo questo trucchetto da bambina, mia mamma si arrabbiava, perché sosteneva che questo trucco mi avrebbe impedito di imparare a stendere la pasta per bene.
Una volta stese tutte le palline dell’impasto, dobbiamo farcire la metà delle gözleme. Quindi, mettiamo un cucchiaio abbondante di tritato su una metà, aggiungiamo del formaggio grattugiato e chiudiamo la gözleme. Vi consiglio di attorcigliare il bordo su se stesso per sigillarla bene.
Procediamo alla cottura in una padella anti aderente. Dobbiamo cucinare 5 minuti ogni lato delle gözleme, a fuoco non troppo alto, poiché essendo sottili si bruciano velocemente. Man mano che si cuoce una gözleme, la adagiamo su un piatto da portata, per passarci del burro fuso su entrambi lati. Procediamo in questo modo per tutte le gözleme. Da mangiare calde!
Curiosità
Le gözleme sono delle delizie che noi turchi, possiamo mangiare a colazione o anche per degli spuntini, con dell’ayran ghiacciato. Ricordi come fare l’ayran in casa? https://www.ilsalottoturco.com/bibita-rinfrescante-a-base-di-yogurt-latte-no-ayran/.
Per adattarlo alla cultura italiana, possiamo benissimo proporle a pranzo, accompagnate da un’insalata, oppure durante un brunch domenicale, accompagnate da altre prelibatezze turche, come i börek o simit. https://www.ilsalottoturco.com/come-preparare-i-simit-profumo-di-turchia/
Quando ero bambina, in casa, le gözleme si mangiavano esclusivamente a colazione, con una farcitura diversa. Infatti, mia mamma, le faceva con spinaci e beyaz peynir (gli spinaci venivano cotti e rosolati con la cipolla) oppure con patate e formaggio emmenthal.
Ricordo che in Francia, le donne turche della comunità, organizzavano una volta a settimana delle “colazioni”, dove sfoggiavano le loro abilità nel preparare le specialità delle proprie regioni. Una meraviglia di golosità e di calorie, perché pur chiamandosi colazione, erano dei veri e propri pasti. Durante queste “colazioni”, si scoprivano specialità mai viste prima, di zone remote della Turchia.
Afiyet olsun! Buon appetito!
Ümeyhan