I Turchi hanno un grande senso del rispetto e lo esprimono tutti i giorni attraverso una serie di titoli che vengono utilizzati per chiamarsi tra loro. Spesso vengono aggiunti dopo il nome della persona. Non è semplice conoscerli tutti, soprattutto se non si ha la possibilità di frequentare degli amici turchi in modo assiduo. Chi non ricorda la dolce Sanem rivolgersi al suo capo con “Double Check Can Bey“? Ebbene si, malgrado l’attrazione evidente tra Can e Sanem, lei deve comunque chiamarlo Bey in segno di rispetto poiché rimane il suo capo.
In modo formale, hanım e bey
In modo formale, ci rivolgiamo ad una donna aggiungendo “hanım” dopo il nome. Ad un uomo invece ci si rivolge aggiungendo “bey” dopo il nome (ecco spiegato il Double Check Can Bey). Quindi per esempio, io sarei Ümeyhan hanım. Essendo formale, si può tradurre con un signore o signora.
In modo informale, abla e abi
In modo più informale, bisogna comunque usare dei titoli. Infatti se si tratta di una signora un pò più grande, usiamo il termine “abla” (che sta per grande sorella) e al maschile “abi” (che sta per ağabey= grande fratello).
Questi due termini sono anche quelli che usiamo per rivolgerci ai nostri fratelli e sorelle maggiori (per esempio Can abi o Leyla abla). In effetti, non ci rivolgiamo ai propri fratelli maggiori chiamandoli solo con il nome ma possiamo, invece, chiamarli direttamente “abi” o “abla“.
In Italia e in Francia è impensabile dover dare dei titoli ai fratelli maggiori, ti suggerisco un mio articolo che parla delle differenze nei modi di fare tra Italia e Turchia, https://www.ilsalottoturco.com/differenze-culturali-tra-italia-e-turchia/. Ricordo però che da bambina lo utilizzavo solo con mio fratello maggiore, che aveva 8 anni più di me. Il mio secondo fratello, doveva “accontentarsi” di essere chiamato per nome, ma per lui non era affatto un problema.
Per mia madre invece lo era perché per lei era inteso come un dovere mancato. Devo dire che si arrabbiava molto poiché considerava questo mio comportamento un pò anti conformista e irrispettoso.
Alle persone più anziane
I titoli indicati sopra non sono gli unici utilizzati, alle signore più anziane per esempio, con molto tatto, si aggiunge il termine “teyze” (che si usa anche per chiamare la zia materna) o “amca” per un uomo (che si utilizza per chiamare lo zio paterno). Siete confusi?? Lo capisco…è quasi un gioco di equilibrio.
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Aneddoto
I primi viaggi in Turchia con mio marito, erano delle vere e proprie sfide, non solo per ricordare i nomi turchi, ma anche e soprattutto i titoli di tutti quanti. Per un occidentale si apre un mondo totalmente diverso.
Cercavo di guidarlo al meglio tra i vari dayı (zio materno), teyze (zia materna), amca (zio paterno), hala (zia paterna), yenge (mogli degli zii materni e paterni, ma anche mogli dei miei fratelli) o enişte (i mariti delle zie paterne e materne)
Potrei continuare ancora a dirvene tanti altri, ma è bene che vi ricordiate i principali per un eventuale futuro viaggio in Turchia!!
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Güle güle
Ümeyhan
Interessante